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Adrian Lamo è stato un hacker che ha trovato nuovi modi per violare le aziende e fargli comprendere quanto erano insicure. Dai primi hack fino ad arrivare ad attacchi informatici verso aziende di prestigio mentre vagabondava con il suo zaino fino all’essere chiamato “spia” dalla comunità degli hacker, Adrian è stato una figura controversa nel mondo dell’hacking ma altamente interessante.
L’infanzia e l'attrazione per l'hacking
Adrián Alfonso Lamo Atwood è nato a Malden, Massachusetts, USA, il 20 febbraio 1981.
Ha frequentato il liceo a San Francisco, ma ha abbandonato dopo molte discussioni con i suoi insegnanti. Non si è laureato ma ha studiato giornalismo all’American River College di Carmichael, in California.
Le sue competenze informatiche erano principalmente da autodidatta. Infatti, Adrian ha avuto il suo primo computer, un Commodore 64 in giovane età. In seguito si è interessato e ha familiarizzato con l’hacking del software sperimentando la programmazione utilizzata per creare i videogiochi a cui amava giocare.
Il suo viaggio nell’hacking è iniziato hackerando dei giochi per computer, creando virus su floppy disk e infine facendo pratica con il phreaking telefonico. È stato in grado di effettuare chiamate interurbane gratuite attingendo alle linee telefoniche di estranei e trovando modi per falsificare le sue chiamate dalle compagnie telefoniche per passare inosservato.
Adrián nel mondo degli hacker
A metà degli anni ’90 ha iniziato a utilizzare un semplice browser web ed esplorare il web e trovare falle di sicurezza delle aziende.
Era inconsapevolmente guidato dalla cosiddetta “cultura Hacker”, dove gli individui godono della sfida intellettuale di superare i limiti dei sistemi, usando la loro ingegno, arte e creatività, per raggiungere i loro obiettivi individuali. Non era importante quanto fossero grandi le aziende o di quanto fossero sensibili le informazioni in esse contenute, ma piuttosto era importante trovare qualcosa che non era mai stato trovato prima.
Descrisse la sicurezza delle aziende di allora come una catastrofe, diceva che non era poi così difficile trovare falle di sicurezza ed introdursi nelle reti. Ha iniziato ad esplorare il Web trascorrendo innumerevoli ore presso la Biblioteca Pubblica di San Francisco, utilizzando i loro terminali Internet utilizzando telnet ad altri sistemi, compresi quelli che gli permettevano di usare i loro modem per effettuare chiamate in uscita.
Visse come un vagabondo per ben due anni, con a tracolla il suo zaino e il suo fido portatile, viaggiando in lungo e in largo il paese utilizzano gli autobus, dormendo in edifici abbandonati e sui divani degli amici mentre si collegava a Internet dalle biblioteche universitarie e dalle postazioni laptop di Kinko.
Divenne famoso da adolescente, nei primi anni 2000, dopo una serie di attacchi contro grandi aziende perché voleva dimostrare che se qualcuno come Andrian Lamo, che stava prendendo in prestito Internet da un locale a Kinko, potesse entrare in aziende come AOL, Yahoo, Microsoft e persino il New York Times con tale facilità, chiunque avrebbe potuto farlo.
Nel 2002 riuscì a penetrare nella rete interna del noto quotidiano The New York Times, ma in questo caso decise di divertirsi un po’. Riuscì ad entrare come amministratore del sistema e ottenne l’accesso a un database contenente i dati di oltre 3000 collaboratori del giornale. Si è poi aggiunto al database interno come esperto del giornale, soprattutto come “esperto di hacking”.
La Morte di Adrian Lamo
Adrian morì inaspettatamente il 14 marzo 2018, all’età di 37 anni in Kansas. La sua morte è stata resa pubblica dal post di suo padre su Facebook. Il medico legale, Scott Kipper, che ha gestito l’autopsia di Adrian, ha spiegato che non poteva nemmeno essere escluso l’omicidio.
Adrian Lamo era il tipo di hacker che voleva sfidare gli altri trovando modi diversi per convincere le aziende a prendere sul serio la sicurezza informatica. Il suo ruolo era quello di trovare modi nuovi e non convenzionali di accedere alle reti e superare le barriere invisibili.
Rimarrà per sempre una figura controversa nella comunità hacker.
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