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I leader di 60 nazioni tra cui Stati Uniti, Inghilterra e i principali stati Europei, si sono riuniti per siglare un accordo teso a salvaguardare il futuro di internet. Il documento che prende il nome di "Declaration of the Future of the Internet" mira a rinforzare e garantire la democrazia della rete tramite una serie di norme concordate tra le nazioni partecipanti.
I paesi firmatari si impegnano a non utilizzare internet a scopi elettorali, oltre a evitare di diffondere campagne di disinformazione, promettendo anche di non utilizzare la rete per monitorare le attività private dei cittadini. Il documento parla anche di iniziative atte a promuovere la sicurezza e l'uso equo di internet, con i paesi che rinunciano a imporre la chiusura di siti e reti su indicazione dei governi oltre a fornire servizi internet accessibili e affidabili.
Anche se la "Dichiarazione sul futuro di Internet" non è legalmente vincolante, i principi enunciati al suo interno costituiranno un punto di riferimento per i responsabili delle politiche pubbliche, le imprese, i cittadini e le organizzazioni della società civile.๏ปฟ
Nel foglio informativo diffuso dalla Casa Bianca, l'amministrazione Biden ha fornito ulteriori informazioni su come gli Stati Uniti e gli altri stati partner agiranno per salvaguardare il futuro di Internet:
"Firmando il seguente accordo, gli Stati Uniti e gli stati partner lavoreranno insieme per promuovere questa visione e i suoi principi a livello globale, rispettando l'autonomia normativa di ciascuno all'interno delle proprie giurisdizioni e in conformità con le nostre rispettive leggi nazionali e gli obblighi legali internazionali."
Finora i paesi firmatari sono 60, anche se la Commissione Europea si aspetta altre adesioni nelle prossime settimane. Non sorprende che la Russia, la Cina e l'India non intendano partecipare al patto, anche se un alto funzionario dell'amministrazione Biden sembra nutrire qualche speranza per l'India.
In un post pubblicato sul suo blog, Google sostiene il progetto affermando che anche le aziende e i privati giocheranno un ruolo in quest'ottica; al contempo, il presidente di Microsoft, Brad Smith, ha spiegato in un post che i governi non sono in grado di gestire da soli una sfida cosi complessa e che l'intervento dei privati sarà determinante.
Probabilmente ne sapremo di più quando anche i paesi ritardatari aderiranno al patto e i governi nazionali inizieranno ad applicare le norme.
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