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Le exchange di tutto il mondo ora non potranno più fornire le criptovalute senza una vera e propria regolamentazione. Il Fisco dovrà essere al corrente di ogni singola transazione effettuata.
Da questo mese in poi ogni fornitore di criptovalute esistente dovrà segnalare al Fisco tutte le transazioni dei clienti residenti all’interno dell’Unione Europea. Non è una legge in fase di approvazione, bensì una normativa già attiva. Questo servirà a controllare nella maniera più minuziosa possibile i vari movimenti effettuati, evitando che delle truffe possano essere portate a termine.
Bruxelles si è esposta sull’argomento emanando un comunicato ufficiale importante da leggere, che sarebbe il seguente: “Le autorità fiscali attualmente non dispongono delle informazioni necessarie per monitorare i proventi ottenuti utilizzando cripto-asset, che possono essere facilmente scambiati oltre confine. Ciò limita fortemente la loro capacità di garantire che le tasse siano effettivamente pagate, portando i cittadini europei a perdere importanti entrate fiscali“.
Il fatto che abbiano pensato ad ogni minimo dettaglio è molto importante: non ci saranno margini di errore in tal caso. A sua volta la Commissione dell’UE, totalmente d’accordo su questa decisione presa all’unanimità, si esprime con un commento di rilievo: “La rapida digitalizzazione delle nostre economie porta con sé opportunità e lo sviluppo di nuove tecnologie, ma solleva anche una serie di questioni su come gestire alcune nuove transazioni digitali, come nel mercato dei cripto-asset“.
Le cripto-asset, come ha accennato l’UE, tendono a rendere difficile per le amministrazioni fiscali tracciare e identificare gli eventi imponibili. Il problema si pone nel momento in cui la negoziazione viene effettuata utilizzando fornitori di servizi di cripto-asset o operatori di cripto-asset situati in un altro Paese, oppure quando avviene direttamente tra persone o gruppi stabiliti in un’altra giurisdizione.
Ma ora non sarà più un problema, perché lo scopo è di integrare il regolamento sui mercati delle criptovalute e le norme antiriciclaggio. Le autorità fiscali, allo stato attuale, non dispongono delle informazioni necessarie per monitorare i proventi ottenuti utilizzando cripto-asset. Questo limita la loro capacità sull’assicurare che queste operazioni non vengano portate a termine. La nuova norma, per fortuna, migliorerà questo genere di procedure fin dall’inizio.
© 𝗯𝘆 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗖𝗮𝗺𝗶𝗹𝗼𝘁𝘁𝗼
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