SixDegrees e l’inizio dell’era sociale del web: la storia dimenticata del primo social network

Quando pensiamo ai social network, vengono subito in mente nomi come Facebook, Instagram o TikTok. Tuttavia, molto prima che queste piattaforme trasformassero la nostra quotidianità, un progetto pionieristico aveva già intuito il potere delle connessioni digitali: SixDegrees.com, il primo vero social network della storia, lanciato nel 1997.
Le origini di un’idea visionaria
L’ideatore di SixDegrees fu Andrew Weinreich, un giovane imprenditore statunitense con formazione in legge e un grande interesse per la tecnologia e le dinamiche sociali. La sua intuizione nacque da una teoria formulata negli anni ’60 dallo psicologo Stanley Milgram, nota come la teoria dei sei gradi di separazione: ogni persona nel mondo è connessa a qualsiasi altra attraverso una catena di conoscenze che non supera sei passaggi.
Weinreich volle trasformare quella teoria in una realtà digitale. Internet, allora agli albori della sua diffusione, offriva l’occasione perfetta per testare l’ipotesi in modo concreto. Così nacque SixDegrees.com, un luogo virtuale dove gli utenti potevano creare un profilo, costruire una rete di amici e vedere visivamente le connessioni tra le persone.
Un precursore dei social moderni
Per quanto semplice rispetto ai colossi di oggi, SixDegrees introdusse molte delle funzioni che sarebbero poi diventate pilastri dei social network contemporanei. Gli utenti potevano:
- Creare un profilo personale, con informazioni di base e interessi;
- Aggiungere amici e visualizzare le loro connessioni;
- Inviare messaggi diretti ad altri iscritti;
- Pubblicare aggiornamenti e interagire con la rete di conoscenze.
In sostanza, SixDegrees combinava per la prima volta la struttura di una rete sociale con strumenti di comunicazione digitale, anticipando di diversi anni quello che Facebook avrebbe perfezionato nel 2004.
Il contesto tecnologico: un mondo non ancora pronto
Il principale limite di SixDegrees non fu l’idea — estremamente innovativa — ma il momento storico. Nel 1997 internet era ancora un mezzo elitario: le connessioni erano lente, la maggior parte delle persone non possedeva un computer domestico e la cultura della condivisione online era agli inizi.
Nonostante queste difficoltà, la piattaforma raggiunse circa un milione di iscritti in pochi anni, un numero sorprendente per l’epoca. Tuttavia, mantenere il servizio attivo era costoso, e il modello economico non riusciva a sostenersi. Nel 2001, a causa di problemi finanziari e di un’utenza ancora troppo ridotta, SixDegrees chiuse i battenti.
Un’eredità spesso dimenticata
La chiusura del sito non cancellò l’impatto che ebbe sullo sviluppo del web. SixDegrees rappresentò la prima dimostrazione pratica del potenziale sociale di internet. Il suo sistema di connessioni ispirò direttamente i fondatori di piattaforme successive come Friendster (2002), MySpace (2003) e, naturalmente, Facebook (2004).
Molti degli elementi oggi alla base dei social network — il concetto di “amicizia digitale”, la rete di contatti, la possibilità di comunicare con sconosciuti attraverso connessioni comuni — furono sperimentati proprio da SixDegrees.
Un’intuizione ancora attuale
A distanza di oltre venticinque anni, la visione di Weinreich si rivela ancora attuale. Oggi viviamo in un mondo in cui le relazioni digitali sono parte integrante della nostra identità sociale e professionale. I social network hanno rivoluzionato la comunicazione, ma hanno anche sollevato nuove sfide legate alla privacy, alla veridicità delle informazioni e alla dipendenza da connessioni virtuali.
SixDegrees, pur con i suoi limiti, rappresenta il punto d’origine di questa evoluzione. È stato il primo esperimento sociale globale online, il seme da cui è germogliata un’intera cultura della condivisione.
Riscoprire la storia di SixDegrees significa guardare alle radici di un fenomeno che ha ridefinito il modo in cui l’umanità interagisce. Il sogno di Andrew Weinreich — quello di un mondo dove tutti sono collegati da pochi gradi di distanza — si è realizzato, forse oltre le sue stesse aspettative.
E tutto cominciò nel 1997, con un semplice sito web e un’idea geniale: dimostrare che, in fondo, nessuno è davvero lontano da nessun altro.
© 𝗯𝘆 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗖𝗮𝗺𝗶𝗹𝗼𝘁𝘁𝗼
Tutti i diritti riservati | All rights reserved
Informazioni Legali
I testi, le informazioni e gli altri dati pubblicati in questo sito nonché i link ad altri siti presenti sul web hanno esclusivamente scopo informativo e non assumono alcun carattere di ufficialità.
Non si assume alcuna responsabilità per eventuali errori od omissioni di qualsiasi tipo e per qualunque tipo di danno diretto, indiretto o accidentale derivante dalla lettura o dall'impiego delle informazioni pubblicate, o di qualsiasi forma di contenuto presente nel sito o per l'accesso o l'uso del materiale contenuto in altri siti.





