Sextortion: cos’è, come funziona e come proteggersi

Negli ultimi anni, il fenomeno della sextortion è diventato sempre più diffuso, complice l’uso massiccio dei social media, delle app di messaggistica e delle piattaforme di incontri. Con questo termine si indica un’estorsione a sfondo sessuale, in cui una persona viene ricattata con la minaccia di diffondere immagini o video intimi, reali o manipolati, se non si soddisfano determinate richieste.
Come avviene la sextortion
La sextortion può iniziare in diversi modi:
- Adescamento online – Il criminale si finge una persona attraente e instaura un dialogo confidenziale, spesso flirtando.
- Richiesta di materiale – Dopo aver conquistato la fiducia della vittima, la induce a inviare foto o video intimi, o a compiere atti sessuali in videochiamata.
- Minaccia e ricatto – Una volta ottenuto il materiale, il ricattatore minaccia di inviarlo ad amici, familiari o colleghi, a meno che la vittima non paghi una somma di denaro o non fornisca ulteriore materiale.
In alcuni casi, il materiale usato per il ricatto non è reale: vengono utilizzate foto pubbliche della vittima combinate con deepfake o altri fotomontaggi per simulare immagini compromettenti.
Chi può essere colpito
Chiunque può diventare vittima di sextortion, indipendentemente da età, genere o condizione sociale. Tuttavia, i minori e i giovani adulti sono tra i più esposti, sia per l’abitudine a condividere contenuti personali online, sia per la tendenza a fidarsi di sconosciuti in chat.
Le conseguenze psicologiche e legali
La sextortion provoca ansia, vergogna e senso di colpa, portando in alcuni casi a isolamento sociale o a gravi crisi emotive.
Dal punto di vista legale, in Italia la sextortion può configurare diversi reati, tra cui:
- Estorsione (art. 629 c.p.)
- Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612-ter c.p.)
- Adescamento di minori (art. 609-undecies c.p.), se la vittima è minorenne
Le pene possono essere molto severe, soprattutto se la vittima è minorenne.
Come proteggersi
Non condividere materiale intimo online, nemmeno con persone di cui ci si fida: i contenuti possono essere sottratti o diffusi.
Verificare l’identità di chi si conosce in rete, evitando di cedere a richieste di foto o video espliciti.
Limitare le informazioni personali sui social, per ridurre il rischio di essere presi di mira.
Mantenere la calma in caso di minaccia: non cedere al ricatto e conservare le prove (screenshot, messaggi, dati di contatto del ricattatore).
Segnalare subito alle autorità: in Italia ci si può rivolgere alla Polizia Postale o denunciare in qualsiasi stazione di Polizia o Carabinieri.
Dove chiedere aiuto
- Polizia Postale: www.commissariatodips.it
- Telefono Azzurro (per minori): 1.96.96
- Servizi di supporto psicologico locali o online
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