Cambio password ogni 90 giorni: una necessità di sicurezza o un'illusione?

Una delle raccomandazioni più comuni che ci viene data è quella di cambiare le password regolarmente, solitamente ogni 90 giorni. L'idea dietro a questa pratica è semplice: se una password è compromessa, cambiarla a intervalli regolari dovrebbe ridurre il rischio di accessi non autorizzati. Ma questa misura è veramente efficace o si tratta solo di un'illusione di sicurezza?
La logica dietro il cambio frequente delle password
Il concetto di cambiare le password ogni 90 giorni nasce con l'intento di limitare i danni in caso di attacco informatico. Se un hacker riesce a scoprire una password, il tempo che intercorre prima che la password venga cambiata è limitato, riducendo le possibilità che la violazione possa essere sfruttata per un lungo periodo. Inoltre, cambia la "routine" degli utenti, rendendo più difficile per i cybercriminali sfruttare le informazioni compromesse.
Problemi legati al cambio frequente delle password
Nonostante la sua apparente efficacia, la pratica del cambio forzato delle password ha suscitato diverse critiche negli ultimi anni. Ecco alcune delle principali problematiche:
- Complessità crescente delle password
Quando si è costretti a cambiare frequentemente la propria password, molti utenti tendono a scegliere password più semplici e facili da ricordare, rendendo più probabile che queste vengano compromesse. Inoltre, per non dimenticare le nuove combinazioni, si può essere tentati di scrivere le password o usare la stessa combinazione per più account, aumentando così il rischio di attacchi a catena. - Impatto sulla produttività
Il cambio continuo delle password può creare frustrazione tra gli utenti. Molti lavoratori, ad esempio, devono gestire una molteplicità di credenziali per differenti applicazioni e servizi, il che può rallentare le attività quotidiane e causare errori umani, come la scrittura di password sbagliate o la perdita di accesso a sistemi cruciali. - Effetto placebo sulla sicurezza
L'idea che il cambio regolare delle password sia una panacea per la sicurezza informatica può portare a una falsa sensazione di protezione. In realtà, la sicurezza di un sistema dipende da molti altri fattori, come la gestione delle credenziali, la protezione contro il phishing, l'uso di autenticazione multifattore (MFA) e la protezione da vulnerabilità nei software. Il cambio delle password non risolve questi problemi fondamentali. - Password compromesse prima del cambio
Se una password è stata compromessa, il cambiamento ogni 90 giorni non garantisce che l'attaccante non abbia già sfruttato l'accesso durante il periodo in cui la password era valida. Il danno potrebbe essere stato fatto prima che l'utente avesse la possibilità di cambiarla.
Alternative al cambio regolare delle password
Con l'evoluzione delle minacce informatiche, molte organizzazioni e esperti di sicurezza stanno rivedendo l'efficacia del cambio periodico delle password. Tra le alternative più promettenti ci sono:
- Autenticazione multifattore (MFA)
L'adozione dell'autenticazione a più fattori è una delle soluzioni più sicure. La MFA aggiunge uno strato di protezione extra, richiedendo non solo la password, ma anche un altro fattore di autenticazione (ad esempio, un codice inviato via SMS o generato da un'app di autenticazione). Questo rende molto più difficile per gli hacker accedere agli account anche se hanno la password corretta. - Gestori di password
Utilizzare un gestore di password per creare e conservare password complesse e uniche per ogni account può ridurre significativamente il rischio di attacchi. Questi strumenti permettono agli utenti di gestire in sicurezza le loro credenziali senza doverle ricordare tutte, e senza doversi affidare a password deboli o facilmente indovinabili. - Monitoraggio e gestione attiva degli accessi
Un'altra strategia utile consiste nel monitorare costantemente gli accessi a sistemi e account, utilizzando strumenti di rilevamento delle anomalie per identificare attività sospette. In questo modo, anche se una password viene compromessa, gli amministratori possono intervenire rapidamente per bloccare l'accesso non autorizzato. - Educazione degli utenti
La formazione continua degli utenti sulle best practice in tema di sicurezza, come il riconoscimento delle email di phishing e l'adozione di password forti, è una delle misure più efficaci per ridurre i rischi. Gli utenti consapevoli sono meno inclini a cadere in trappole di social engineering e sono più in grado di adottare abitudini sicure.
Il cambio regolare delle password ogni 90 giorni non è più considerato da molti esperti di sicurezza come una misura sufficiente per proteggere adeguatamente gli utenti e le organizzazioni. Sebbene possa avere un ruolo limitato in alcuni contesti, da solo non è sufficiente a proteggere gli account da minacce sofisticate.
È essenziale adottare un approccio più completo alla sicurezza, che includa l'autenticazione multifattore, l'uso di password forti e un monitoraggio costante degli accessi. Solo così si può garantire una protezione adeguata contro le minacce informatiche sempre più avanzate.
© 𝗯𝘆 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗖𝗮𝗺𝗶𝗹𝗼𝘁𝘁𝗼
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