Facebook blocca lo scraping dei dati

I dati e i contenuti pubblicati dagli utenti su Facebook possono essere raccolti da tool automatizzati sfruttando la tecnica dello scraping. Gli identificatori, presenti negli URL dei siti, servono per aggiungere un riferimento unico a persone o contenuti (post, foto, video).
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Sfruttando lo scraping non autorizzato è possibile “rastrellare” milioni di dati in modo automatico. Le informazioni raccolte vengono quindi usate a scopo commerciale (come nel caso di Clearview AI) oppure vendute nel dark web al migliore offerente.
Per cercare di bloccare questa pratica, Meta ha creato gli Pseudonymized Facebook Identifiers (PFBID) che combinano il timestamp (data e ora) al precedente FBID, ottenendo un nuovo identificatore unico “time-rotating” (diverso al variare del tempo). La soluzione dovrebbe limitare lo scraping automatizzato.
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